FAQ: le domande più frequenti che i pazienti ci fanno!

Mi sanguinano le gengive: perché?

Quando le gengive sono sane non sanguinano.
In caso contrario, quando ciò avviene, è un sintomo che denota un’infiammazione della gengiva, ovvero quando c’è una carica batterica troppo forte o perché i denti vengono lavati in modo errato o insufficiente. Perciò di fronte a questo problema, il primo passo è migliorare la vostra igiene orale.

Alcuni fattori, come una gravidanza, il fumo, i farmaci, o ancora carenze vitaminiche, possono facilitare e provocare il sanguinamento. Quindi non bisogna sottovalutare casi di gengiviti (infiammazione delle gengive) perchè possono evolvere in paradontite.

Per questo motivo, appena si presenta un problema di sanguinamento delle gengive è necessario porvi rimedio: non esitate a contattarci, e vi consiglieremo le soluzioni o la cura più idonea al vostro problema. Spesso basta indicare le manovre di igiene dentale più efficaci rispetto al classico fai-da-te e allo stuzzicadenti.

Cosa fare (e non fare) quando si ha mal di denti

Il dolore ai denti è uno dei più fastidiosi da sopportare, ecco perché ti consigliamo di chiamare subito il Centro Dentistico San Paolo per una consulenza telefonica gratuita!

Ti diremo come comportarti senza cadere nella trappola del fai-da-te e delle cure di automedicazione con i medicinali, che il più delle volte sono inappropriati. Ovviamente ti daremo un’appuntamento per una visita tempestiva e gratuita, per fare una diagnosi più accurata e capire l’origine del problema.

Se vuoi approfondire, guarda sul nostro blog.

Quante volte l'anno è necessario fare una pulizia dei denti?

Si consiglia di fare una seduta di igiene orale ogni 6 mesi col fine di controllare la salute della bocca in generale.

Ci sono pazienti al quale è necessario effettuare la detartrasi anche ogni 3 mesi.

Quando va cambiato lo spazzolino?

Le caratteristiche di un buon spazzolino sono quelle di avere una testina poco ingombrante per raggiungere facilmente ogni parte della bocca.

Le setole non devono essere troppo rigide, devono essere dritte e tutte alla stessa lunghezza: non appena queste caratteristiche di integrità e funzionalità vengono perse vuol dire che lo spazzolino va cambiato.

L'uso del filo interdentale è necessario oppure e sufficiente l'uso dello spazzolino?

Assolutamente si, l’uso del filo interdentale è fondamentale per pulire negli spazi interprossimali (tra dente e dente), dove le setole dello spazzolino non arrivano, quindi è necessario il filo interdentale.

É doloroso inserire gli impianti dentali?

Negli ultimi anni, le procedure implantologiche si sono diffuse moltissimo e al giorno d’oggi l’inserimento di un impianto per sostituire uno o più denti mancanti è divenuto un intervento relativamente comune.

Nella maggior parte dei casi, questo intervento deve essere considerato allo stesso livello di un qualsiasi intervento di chirurgia orale minore (come un’estrazione dentale per intenderci) che se affrontato con le opportune tecniche di sedazione farmacologia pre-operatoria (somministrazione di benzodiazepine per via orale 1h prima della seduta) e di anestesia locale intraoperatoria, si risolve in breve tempo senza alcun discomfort per il paziente.

Le conseguenze più comuni possono essere un po’ di gonfiore della zona operata, un pochino di dolore post operatorio facilmente controllabile con analgesici somministrati per bocca, eventualmente un lieve sanguinamento dalla ferita chirurgica.
Queste conseguenze dell’intervento in genere si risolvono in 2 o 3 giorni durante i quali il paziente non modifica sostanzialmente le sue abitudini di vita.

Dobbiamo ricordare che oggigiorno le tecniche di chirurgia guidata possono ridurre considerevolmente l’estensione dell’intervento e quindi proporzionalmente i disagi sopra descritti. Inoltre praticando le tecniche di sedazione cosciente con protossido d’azoto, l’ansia che accompagna qualsiasi operatività in bocca (e a maggior ragione la chirurgia orale) viene decisamente ridotta e l’intervento risulta ancor più accettato dal paziente.

Tutto quanto detto si riferisce ai casi più semplici che sono anche quelli più frequenti. Se all’intervento di applicazione dell’impianto si devono aggiungere altre procedure chirurgiche (innesti d’osso per correzione di atrofie, rialzi del seno mascellare, sedi di impianto multiple ecc) le esigenze anestesiologiche ed il post-operatorio divengono più complessi. Questi interventi comunque esulano dalla pratica implantologia più routinaria e vanno valutati caso per caso.

Può essere rigettato un impianto?

Propriamente si deve parlare di FALLIMENTO DEGLI IMPIANTI DENTALI: infatti il cosiddetto ”rigetto” è un fenomeno biologico che è causato da reazioni immunologiche dell’organismo nei confronti di sostanze estranee che vengono riconosciute come tali dal nostro sistema immunitario. Invece i moderni impianti sono fatti di titanio che è un metallo dalle caratteristiche particolari che non determina alcuna reazione immunitaria da parte del nostro organismo. Al contrario, gli studi di Branemark hanno dimostrato che intorno agli impianti di titanio si verifica il fenomeno dell’osteointegrazione cioè una proliferazione delle cellule ossee intorno all’impianto stesso e l’instaurarsi di una connessione diretta sia a livello funzionale che strutturale fra l’osso e la superficie implantare.

In alcuni casi (molto limitati in quanto il successo implantare raggiunge quasi il 95%) questa connessione fra tessuto osseo e superficie implantare non si realizza ed intorno all’impianto si sviluppa un tessuto fibroso che impedisce la osteointegrazione e la persistenza dell’impianto in bocca. Le cause di ciò sono, eventuali infezioni batteriche sopraggiunte, fattori di rischio propri del paziente (cattiva igiene orale, fumo, diabete, ecc.). Il fallimento implantare può manifestarsi immediatamente appena l’impianto stesso viene utilizzato e sollecitato dalla protesi, o a distanza di mesi o anni di permanenza in bocca. In questi ultimi casi la ragione più frequente del fallimento implantare è la perimplantite, cioè una malattia infettiva simile alla parodontite che si sviluppa intorno all’impianto. Questo spiega perché il paziente che ha subito interventi implantologici debba sottoporsi ad un regime di controlli periodici molto rigoroso per prevenire e curare la perimplantite stessa.

Quali sono i tempi di attesa per una prima visita?

Se si tratta di un’urgenza, quindi se il paziente ha dolore, cerchiamo di soddisfare la richiesta il prima possibile, entro le 48h.

Se si tratta di una prima visita, l’appuntamento viene dato in un massimo di 4 giorni.

Chiamaci per prendere un appuntamento, o compila il form di prenotazione, verrai ricontattato velocemente!

In quanto tempo posso pagare?

Qui al Centro Dentistico San Paolo ogni pagamento è personalizzato a seconda delle esigenze del paziente.

Se preferisci fare un finanziamento, per dilazionare il pagamento in piccole rate, qui puoi farlo!

Scopri tutti i metodi di pagamento nella nostra pagina Agevolazioni.

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